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Approccio comportamentale per la prescrizione appropriata di antimicrobici in ospedale

Un approccio di tipo comportamentale, che preservi l'autonomia del medico prescrittore, può essere efficace nel migliorare l'appropriatezza prescrittiva degli antimicrobici, secondo uno studio multicentrico condotto in Olanda, i cui risultati sono stati pubblicati su JAMA.

La prescrizione inappropriata di antimicrobici causa resistenza e risultati clinici subottimali. Modificare la prescrizione degli antimicrobici è un processo comportamentale complesso che non è preso spesso in considerazione nei programmi di stewardship. Partendo da queste premesse, i ricercatori si sono posti l’obiettivo di valutare se un approccio fondato sulla teoria comportamentale, che si focalizzasse sull’autonomia del prescrittore e sulla partecipazione, potesse essere efficace nel migliorare l’appropriatezza della prescrizione di antimicrobici negli ospedali.

Lo studio DUMAS (Dutch Unique Method for Antimicrobial Stewardship), prospettico e partecipativo, con disegno stepped wedge, è stato condotto dal primo ottobre 2011 al 31 dicembre 2015. I risultati sono stati misurati in un periodo di riferimento di 16 mesi e in un periodo di intervento di 12 mesi.

Lo studio si è svolto in 7 dipartimenti clinici (2 medici, 3 chirurgici e 2 pediatrici) in un centro di cure terziarie e in un ospedale di insegnamento in Olanda. Durante il periodo di riferimento sono stati valutati un totale di 1121 casi di pazienti con 700 prescrizioni di antimicrobici e durante il periodo di intervento 882 casi di pazienti con 531 prescrizioni di antimicrobici.

I ricercatori hanno dato ai medici libera scelta su come migliorare la prescrizione di antimicrobici. I prescrittori sono stati stimolati a scegliere interventi con più alto potenziale di successo sulla base di un’analisi della causa principale di inappropriatezza, che ha identificato 4 temi: medico, culturale, organizzativo e il tema della disponibilità e dell’usabilità di linee guida. Sono stati scelti fra i 2 e i 4 interventi per reparto, ognuno collegato a uno o due temi di cui sopra; ad esempio, sessioni di istruzione partecipata, presenza di medici di malattie infettive nel reparto e revisione delle linee guida (linee guida).

L’appropriatezza è stata determinata usando un approccio validato basato sull’aderenza alle linee guida e sulla deviazione motivata e misurata con tassi di prevalenza puntuale ripetuti (sei per anno). L’appropriatezza media è aumentata dal 64,1% all’inizio dell’intervento al 77,4% al follow-up (+13,3%; rischio relativo; 95%, CI, 1.04 – 1.27), senza alcun significativo cambiamento nel tempo, mentre non è stata riscontrata alcuna diminuzione del consumo di antimicrobici.

Gli Autori hanno concluso che l’uso di un approccio comportamentale che preservi l’autonomia del prescrittore ha prodotto un aumento dell’appropriatezza nella prescrizione degli antibiotici sostenuto per almeno 12 mesi.


Pubblicato il: 14 maggio 2017

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