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L’Agenzia Europea dei Medicinali raccomanda di limitare l’uso di medicinali a base di trimetazidina

L’Agenzia Europea dei Medicinali ha raccomandato di limitare l’uso di medicinali a base di trimetazidina ai pazienti con angina pectoris come trattamento di seconda linea, terapia aggiuntiva. Per tutte le altre indicazioni il Comitato per i Medicinali per Uso Umano (CHMP) dell’EMA ha concluso che i benefici di questi medicinali non sono sufficientemente dimostrati e non superano i rischi. Il CHMP quindi raccomanda la loro eliminazione dall’autorizzazione alla commercializzazione.
Non c'è bisogno di un cambiamento urgente del trattamento, ma i medici dovranno rivalutare il trattamento dei loro pazienti alla prossima visita di controllo.
I medici non devono più prescrivere trimetazidina per il trattamento di pazienti con tinnito, vertigini o disturbi della visione. I pazienti che assumono trimetazidina con queste indicazioni devono discutere possibili trattamenti alternativi con il proprio medico.
I medici possono continuare a prescrivere  trimetazidina per il trattamento di angina pectoris, ma solo come terapia aggiuntiva per il trattamento sintomatico di pazienti con angina pectoris stabile che non sono adeguatamente controllati o sono intolleranti alle terapie antianginose di prima linea.  
La rivalutazione è stata avviata  dalla Francia, soprattutto a causa delle preoccupazioni riguardanti l'efficacia non sufficientemente dimostrata di trimetazidina. Sono stati esaminati i dati riguardanti la comparsa di disturbi del movimento come sintomi parkinsoniani, sindrome delle gambe senza riposo, tremori e instabilità nella deambulazione  associati con il  medicinale.
Sebbene i pazienti di solito si siano ripresi completamente entro quattro mesi dall’ interruzione del trattamento con trimetazidina, il Comitato ha raccomandato nuove controindicazioni e avvertenze per ridurre e gestire il possibile rischio di disordini del movimento associati con l'uso di questo medicinale.
Si raccomanda ai medici di non prescrivere il medicinale né  a pazienti  con malattia di Parkinson, sintomi parkinsoniani, tremori, sindrome delle gambe senza riposo o altri disturbi del movimento correlati, né a pazienti con grave insufficienza renale.
I medici devono esercitare cautela quando prescrivono trimetazidina a pazienti con moderata compromissione della funzionalità renale ed a pazienti anziani, e prendere in considerazione la riduzione del dosaggio in questi pazienti.  
Trimetazidina deve essere sospesa definitivamente nei pazienti che sviluppano disturbi del movimento come i sintomi parkinsoniani. Se i sintomi parkinsoniani persistono per più di quattro mesi dopo l'interruzione, si deve richiedere il parere di un neurologo.
ll parere del CHMP sarà trasmesso alla Commissione Europea per l'adozione di una decisione vincolante per tutta l'Unione Europea.

Leggi il comunicato originale sul sito dell’EMA


Pubblicato il: 22 giugno 2012

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