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Rapporto OsMed 2018: indicatori di aderenza e persistenza - Rapporto OsMed 2018: indicatori di aderenza e persistenza

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Rapporto OsMed 2018: indicatori di aderenza e persistenza

Nel Rapporto OsMed 2018 sono stati introdotti degli indicatori di aderenza e persistenza alle terapie al fine di valutare l’appropriatezza d’uso dei medicinali. Un’analisi completa dell’uso dei farmaci, infatti, non può prescindere da una valutazione approfondita dell’appropriatezza d’uso.

La bassa aderenza al trattamento è definita come copertura terapeutica inferiore al 40% del periodo di osservazione, mentre l’alta aderenza è definita come copertura terapeutica maggiore o uguale all’80% del periodo di osservazione. La persistenza, invece, fa riferimento al “tempo intercorrente fra l’inizio e l’interruzione di un trattamento farmacologico prescritto”.

Attraverso i dati raccolti dal flusso della Tessera Sanitaria, nel Rapporto vengono proposti indicatori di aderenza e persistenza terapeutica per alcune categorie di farmaci per uso cronico: farmaci antidepressivi, statine, medicinali antiosteoporotici, farmaci antipertensivi, medicinali per l’ipertrofia prostatica benigna e farmaci inibenti la formazione dell’acido urico.

La mancata aderenza al trattamento, oltre a determinare una riduzione degli effetti desiderati attesi, comporta un uso non efficiente delle risorse del Servizio Sanitario. Diversi studi hanno concluso che la promozione dell’aderenza influisce positivamente sugli esiti clinici e può determinare anche risparmi sui costi sanitari.

La categoria con la più alta percentuale di soggetti aderenti è rappresentata dai farmaci antiosteoporotici (29,8%), seguita dalla terapia con farmaci antiipertensivi (23,8%) e, per la popolazione maschile, dai farmaci per l’ipertrofia prostatica benigna (22,4%). Al contrario, le categorie terapeutiche con percentuali più alte di soggetti non aderenti sono rappresentate dalla terapia con farmaci inibenti la formazione di acido urico (57,5%), dalla terapia con statine (41,6%) e da quella con farmaci antidepressivi (40,1%).

Per quanto riguarda la persistenza, essa è in media più lunga per i soggetti che seguono una terapia con antiipertensivi (189 giorni) e antiosteoporotici (182 giorni), mentre si restringe per i soggetti in trattamento con farmaci inibitori di acido urico (61 giorni) e antidepressivi (96 giorni).

È stato osservato che per il trattamento con statine, farmaci antiipertensivi, antiosteoporotici e antidepressivi sia l’aderenza che la persistenza al trattamento terapeutico diminuiscono al crescere dell’età. Per il trattamento con statine e farmaci antiipertensivi gli uomini hanno generalmente percentuali più alte di copertura terapeutica (più dell’80%) e tempi di persistenza più lunghi.

I dati suggeriscono che vi sono ampi spazi di miglioramento nell’uso dei farmaci. È necessario, pertanto, monitorare l’andamento nel tempo dell’aderenza e la persistenza alle terapie, prevedendo iniziative volte a migliorare l’appropriatezza d’uso dei farmaci tramite campagne informative rivolte a medici e pazienti.


Pubblicato il: 26 luglio 2019

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