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Revisione EMA sulle vaccinazioni MPRV in gravidanza e in pazienti con immunodeficienze - Revisione EMA sulle vaccinazioni MPRV in gravidanza e in pazienti con immunodeficienze

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Revisione EMA sulle vaccinazioni MPRV in gravidanza e in pazienti con immunodeficienze

L'Agenzia Europea dei Medicinali ha completato una revisione sull’uso di vaccini monovalenti e polivalenti per morbillo, parotite, rosolia e/o varicella durante la gravidanza ed in pazienti con immunodeficienze.

Il Comitato per i Prodotti Medicinali per Uso Umano (CHMP) dell’Agenzia ha concluso che la vaccinazione MPRV deve continuare ad essere evitata durante la gravidanza ma che la vaccinazione involontaria di donne in gravidanza con vaccini per morbillo, parotite e/o rosolia non deve essere una ragione per interrompere la gravidanza. In aggiunta la vaccinazione MPRV deve continuare ad essere evitata in pazienti con il sistema immunitario più gravemente indebolito. Il Comitato ha anche raccomandato che vengano fatte alcune modifiche alle Informazioni sul Prodotto per chiarire i rischi e le precauzioni da prendere.

I vaccini MPRV sono dei vaccini che aiutano a proteggersi contro le infezioni virali da morbillo, parotite, rosolia e varicella (che può causare varicella o herpes zoster). Questi vaccini contengono versioni vive attenuate (indebolite) dei virus responsabili di queste malattie. I vaccini MPRV possono essere disponibili come vaccini singoli per ogni infezione (monovalenti) o come vaccini combinati (polivalenti).

Le vaccinazioni con MPRV rimangono controindicate in gravidanza ed in pazienti con immunodeficienza umorale o cellulare grave (come nel caso di immunodeficienza grave combinata, agammaglobulinemia o AIDS).

Le donne devono essere avvisate di ritardare l’inizio della gravidanza per un mese dopo la vaccinazione MPRV. Una vaccinazione involontaria con un vaccino contenente il virus della rosolia durante la gravidanza non è una ragione per interromperla.

In bambini con infezione da HIV, la vaccinazione è controindicata in quelli con una percentuale di CD4+ specifici per l’età inferiori al 25 % sotto i 12 mesi, meno del 20 % tra 12 e 35 mesi o meno del 15% tra 36 e 59 mesi.

La vaccinazione deve essere presa in considerazione in pazienti con alcune deficienze del sistema immunitario dove i benefici superino i rischi della vaccinazione (per esempio pazienti con infezione HIV asintomatici, pazienti con deficienze selettive di sottoclassi IgG, neutropenie congenite, malattia cronica granulomatosa e malattia da deficit del complemento).

I Pazienti immunocompromessi che sono stati vaccinati possono non sviluppare una adeguata immunità e devono essere monitorati per lo sviluppo successivo di morbillo, parotite, rosolia o varicella dopo contatto con queste malattie.

Un documento di domande e risposte dell’EMA è consultabile in italiano sul sito dell’AIFA.


Pubblicato il: 21 dicembre 2012

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