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Vaccinazioni nei bambini: ridurre il dolore per sostenere i programmi di immunizzazione

Spesso le vaccinazioni dei bambini avvengono tra lacrime, grida e abbracci alle madri, ma nessun operatore sanitario vorrebbe vedere bimbi in pena e garantire situazioni di massimo confort al momento dell’iniezione potrebbe ridurre la diffidenza o la cosiddetta vaccine hesitancy.

Come ha spiegato Philippe Duclos, Senior Health Adviser del Dipartimento di Immunizzazione, vaccini e medicinali biologici dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), dagli studi emerge infatti che la paura del dolore al momento della somministrazione del vaccino costituisce una delle fonti primarie di ansia per i genitori, che  può determinare un calo dell’adesione alle vaccinazioni.

Per più di 30 anni, la Dott.ssa Noni MacDonald, Professoressa di pediatria presso la Dalhousie University e l’IWK Health Centre della Nuova Scozia in Canada, ha visto la preoccupazione sui volti delle madri nel momento in cui i loro figli venivano vaccinati. “Anche se le madri spesso non lo dicono, gli studi indicano che quasi la metà di loro si preoccupa per il dolore al momento della vaccinazione e nessuna vorrebbe vedere il proprio bambino soffrire”. A livello globale, 1 bambino su 5 ancora non riceve le vaccinazioni salvavita di routine e si stima che ogni anno ancora 1,5 milioni di bambini muoiano di malattie che potrebbero essere prevenute con vaccini già esistenti. La paura dell’iniezione a causa del dolore, le preoccupazioni sulla sicurezza dei vaccini e la sfiducia nei sistemi sanitari sono fattori che possono portare le persone a ritardare o rifiutare le vaccinazioni. Per questo motivo, secondo l’OMS, la riduzione del dolore può essere considerata una buona pratica nei programmi di immunizzazione a livello mondiale, in grado di contribuire a ridurre la vaccine hesitancy e, dunque, a colmare l’ immunization gap e a raggiungere gli obiettivi della nuova Strategia Globale per il più alto livello possibile di salute per tutte le donne, i bambini e gli adolescenti.

L’OMS ha di recente pubblicato il position paperRidurre il dolore al momento della vaccinazione”, contenente misure basate sulle evidenze per ridurre il dolore che sono efficaci, praticabili e non costose. In particolare, per tutti i Paesi e tutte le fasce di età il position paper raccomanda che:

  • il personale sanitario che effettua le vaccinazioni sia calmo, collaborativo e ben informato e utilizzi parole neutre quando si somministra il vaccino, preferendo espressioni come “ecco qua” invece di “ecco che arriva la puntura”;
  • le persone cui deve essere somministrato il vaccino siano posizionate correttamente, a seconda dell’età. I neonati e bambini piccoli devono essere tenuti dai caregiver, mentre le persone anziane dovrebbero essere sedute in posizione verticale;
  • venga evitata l’aspirazione con la siringa prima delle iniezioni perché potrebbe aumentare il dolore;
  • nei casi in cui debbano essere iniettati più vaccini in un’unica seduta, si individui un ordine da concludersi con quello più doloroso.

Per i neonati e i bambini piccoli, si raccomandano misure supplementari:

  • la presenza dei genitori o dei caregiver durante e dopo la procedura di vaccinazione;
  • l’allattamento al seno durante o subito prima della vaccinazione;
  • giocattoli, video, musica e altre distrazioni per i bambini al di sotto dei 6 anni di età.

L’Agenzia Italiana del Farmaco da tempo si è espressa sull’importanza delle pratiche di immunizzazione e sulla necessità di contrastare la diffidenza nei confronti delle vaccinazioni. “Occorre fare fronte comune contro la disinformazione sui vaccini, che rischia di compromettere i grandi passi avanti della medicina nella prevenzione di malattie anche gravi”, ha infatti dichiarato nei giorni scorsi il Direttore Generale AIFA Luca Pani.

Leggi la notizia sul sito dell’OMS

Visita sul sito dell’OMS la pagina dedicata al SAGE - Strategic Advisory Group of Experts on Immunization

Consulta il Piano d’Azione Globale per i Vaccini 2011-2020


Pubblicato il: 21 ottobre 2015

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