“Più attenzione alle politiche di prevenzione”: il monito del Presidente AIFA dal Global Health Summit di Londra - “Più attenzione alle politiche di prevenzione”: il monito del Presidente AIFA dal Global Health Summit di Londra
“Più attenzione alle politiche di prevenzione”: il monito del Presidente AIFA dal Global Health Summit di Londra
“Lo sport e una dieta sana rappresentano gli strumenti per mantenersi in salute e sconfiggere le malattie croniche legate a stili di vita sbagliati, come il diabete, i tumori e le patologie cardiovascolari”. E’ quanto afferma il prof. Sergio Pecorelli, Presidente dell’AIFA, in occasione del Global Health Summit, il meeting internazionale di politica sanitaria che ha riunito nei giorni scorsi a Londra 250 esperti provenienti da 25 Paesi. “E’ dimostrato – spiega il Prof. Pecorelli - che lo sport riduce in modo notevole le possibilità di sviluppare un cancro: infatti, i sedentari hanno una probabilità del 20-40% superiore di ammalarsi. La prevenzione attraverso l’attività fisica deve entrare nell’agenda dei governi di tutto il mondo. Oggi l’11% della popolazione mondiale ha più di 60 anni, si calcola che nel 2030 questa percentuale salirà fino al 17% e nel 2050 al 22%. E l’Italia si colloca ai vertici della classifica della longevità: è il secondo Paese al mondo, dopo il Giappone, per aspettativa di vita”. Il nostro sistema sanitario funziona – continua il prof. Pecorelli - perché garantisce le cure a tutti i cittadini. Ma è necessario che tutte le Istituzioni si impegnino di più per far comprende i rischi legati alla sedentarietà. Anche l’innovazione, che include sia i nuovi farmaci che le tecnologie, è essenziale perché da un lato permette di curare i malati, dall’altro di sviluppare i sistemi economici dei Paesi. Solo così i sistemi sanitari potranno superare la sfida della sostenibilità”.
In base alla “Relazione sullo Stato Sanitario del Paese 2009-2010” del Ministero della Salute, gli italiani vivono sempre più a lungo: degli oltre 60 milioni di abitanti censiti al 1° gennaio 2011, oltre uno su cinque (il 20,3%) ha più di 65 anni, mentre i giovani fino a 14 anni sono solo il 14% e la popolazione in età attiva (15 - 64 anni) è pari a meno dei due terzi del totale.
Questi dati si incrociano con le percentuali ISTAT sui livelli di attività degli italiani: il 38,3% è composto da sedentari, ovvero più di 22 milioni di persone che dichiarano di non praticare attività fisica nel tempo libero. “In Italia – sottolinea il prof. Pecorelli - abbiamo avviato un progetto virtuoso, ‘Il ritratto della salute’, che riunisce le principali Società scientifiche italiane con l’obiettivo di promuovere e diffondere la corretta comunicazione e la ‘medicina dei sani’, fondata sulla comprensione dei bisogni per fornire corrette informazioni e strumenti idonei per adottare stili di vita adeguati”.
Circa il 60% della popolazione mondiale è al di sotto dei livelli raccomandati di attività fisica. In base ai dati delle Nazioni Unite nel 2008 sono morti 57 milioni di persone, 36 (il 63%) a causa di malattie croniche. Si calcola che entro il 2030 questa cifra salirà a 52 milioni. “è necessario – conclude il prof. Pecorelli – che i governi agiscano quanto prima per frenare questa epidemia”.
Published on: 06 August 2012