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“Conosci l’Epatite. Agisci adesso”. Giornata mondiale contro l’Epatite - “Conosci l’Epatite. Agisci adesso”. Giornata mondiale contro l’Epatite
“Conosci l’Epatite. Agisci adesso”. Giornata mondiale contro l’Epatite
Come ogni 28 di luglio, si celebra oggi in tutto il mondo la Giornata mondiale contro l’Epatite. La ricorrenza è stata istituita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) in concomitanza con il giorno in cui si commemora la nascita di Baruch Blumberg (1925-2011), il biochimico statunitense insignito del premio Nobel per aver scoperto il virus dell’epatite B e sviluppato il primo vaccino.
Questa giornata costituisce un’ulteriore importante occasione per riflettere e soprattutto per diffondere informazioni su una patologia ancora oggi largamente sconosciuta. Sebbene si calcoli che nel mondo siano 400 milioni le persone colpite da epatite, si stima che la percentuale dei soggetti ignari di aver contratto l’infezione sia elevatissima e raggiunga il 95%. La conoscenza è dunque premessa imprescindibile per attuare strategie di contrasto efficaci, da qui lo slogan lanciato dall’OMS per accompagnare questa giornata: “Conosci l’Epatite. Agisci adesso”.
Per Epatite virale si fa riferimento ad un gruppo di malattie infettive, causate da 5 diversi virus (A, B, C, D e E), che si manifestano come un’infiammazione del fegato le cui conseguenze possono essere anche gravi, come la cirrosi, la fibrosi e il cancro. Nella maggioranza dei casi le epatiti sono di origine virale, ma il contagio può avvenire anche a causa di malattie autoimmuni, per via sessuale, attraverso sangue infetto o per l’abuso di alcool e sostanze stupefacenti.
L’OMS stima che ogni anno 1,45 milioni di persone muoiano di epatite B e C, la cui insorgenza è associata a conseguenze gravi per una percentuale che si attesta all’80% dei pazienti. Proprio su questi due virus, in particolare, l’OMS intende richiamare l’attenzione di governi e società civile affinché si attivino per diffondere una maggiore conoscenza sulla malattia e adottare misure preventive – come lo screening per accertare qualità e sicurezza del sangue e degli emocomponenti utilizzati nelle trasfusione – efficaci e immediate, aumentando l’accesso ai test diagnostici e facilitando, per i malati, quello ai trattamenti.
Per Margaret Chan, Direttore Generale dell’OMS, “il mondo ha ignorato l’Epatite a suo rischio e pericolo. È tempo di mobilitare una risposta su scala globale simile a quella generata per la lotta contro altre malattie trasmissibili come l’HIV/AIDS e la tubercolosi”. Come molte altre emergenze sanitarie, dunque, anche la lotta all’epatite necessita di un approccio e risposte calibrate su scala internazionale. A questa esigenza risponde la prima strategia globale contro l’Epatite virale, la “Global health sector strategy on viral hepatitis 2016-2021”, adottata dall’OMS, con l’adesione di 194 governi, nel corso dell’ultima Assemblea Mondiale della Sanità (Ginevra, 23-28 maggio 2016). L’obiettivo indicato per il lungo periodo è quello di ridurre del 90%, entro il 2030, le nuove infezioni e del 65% i decessi.
Un vaccino antiepatite B è da tempo disponibile e, a partire dal 2014, 184 paesi hanno deciso di includerlo nei loro programmi di vaccinazione. La percentuale dei bambini che ad oggi lo ha ricevuto è salita all’82%. Si tratta di dati incoraggianti se si pensa che i paesi aderenti alla deliberazione con cui, nel 1992, l’Assemblea Mondiale della Sanità raccomandava questa vaccinazione furono appena 31.
Sebbene non sia stato ancora sviluppato alcun vaccino, anche contro l’epatite C sono stati compiuti, negli ultimi anni, grandi progressi. L’introduzione dei nuovi farmaci, per via orale, ad azione antivirale diretta di seconda generazione (DAAs) ha infatti reso possibili benefici clinici mai raggiunti prima per questa patologia, fino all’eradicazione del virus. Sofosbuvir – questo il nome del principio attivo – però, per il costo esorbitante praticato dall’azienda produttrice, è stato anche il primo di una serie di principi attivi di nuova generazione a penetrare nel mercato con un elevatissimo impatto sulla spesa farmaceutica, con la grave ripercussione di declinare in termini dicotomici il rapporto tra innovazione e sostenibilità.
L’AIFA è stata fra le prime agenzie regolatorie europee a definire il regime di rimborsabilità del farmaco ed ha dato vita a lungo confronto pubblico con l’Azienda produttrice sul tema della trasparenza, rispetto alla determinazione del prezzo, e della responsabilità sociale. Il “caso Sofosbuvir” è stato l’apripista di un dibattito ormai divenuto mondiale, che è giunto a varcare la soglia di istituzioni come il Senato americano e le Nazioni Unite.
Il nodo centrale della questione, come più volte evidenziato da AIFA, è che non vi è vera innovazione senza costi sostenibili. La sfida per i decisori pubblici, i pazienti e le stesse aziende, riguarda la conciliazione della giusta remunerazione dei costi di ricerca e sviluppo con l’accesso più ampio possibile ai nuovi farmaci e la sostenibilità del sistema. Un equilibrio di difficile raggiungimento, ancor più in un Sistema Sanitario solidaristico e universalistico come quello italiano, ma solo attraverso un compromesso sarà possibile garantire il diritto alla cura.
Le questioni etiche attorno ai trattamenti innovativi saranno tra i temi “caldi” al centro dell’agenda dei lavori del secondo World Hepatitis Summit (San Paolo, 29-31 marzo 2017), l’importante appuntamento, organizzato dall’OMS, dalla World Hepatitis Alliance (WHA) e dal Governo del Brasile, in cui decisori pubblici e stakeholders e rappresentanti dei pazienti potranno confrontarsi sugli aspetti scientifici, sociali e economici della gestione dell’epatite.
Per maggiori informazioni consulta la pagina dedicata alla Giornata mondiale contro l’Epatite, sul sito dell’OMS
Consulta la “Global health sector strategy on viral hepatitis 2016-2021” sul sito dell’OMS
Leggi i primi piani AIFA sul “caso Sofosbuvir”:
- Sovaldi. Profitti Gilead ancora sotto la lente degli analisti americani
- Il “caso sofosbuvir”. Trasparenza e Responsabilità nel “posizionamento” dei farmaci innovativi
- Il sofosbuvir come “caso” dei nuovi farmaci in equilibrio tra etica, economia e profitto
- Dall’Etica del profitto al profitto dell'Etica: sofosbuvir come esempio di farmaci dal costo insostenibile, una sfida drammatica per i sistemi sanitari e un rischio morale per l’industria
Consulta, sul sito dell’AIFA la pagina degli aggiornamenti settimanali dei dati relativi ai trattamenti con i nuovi farmaci per la cura dell’epatite C cronica
Consulta il sito del secondo World Hepatitis Summit
Published on: 28 July 2016