I tassi di morte per cancro, negli Stati Uniti, continuano a diminuire. È quanto emerge dall’ultimo “Rapporto Annuale alla Nazione sullo Status del Cancro, 1975-2014”, realizzato congiuntamente dagli esperti della North American Association of Central Cancer Registries (NAACCR), dell’American Cancer Society (ACS), dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC) e del National Cancer Institute (NCI) presso il National Institutes of Health.

I tassi di incidenza, con cui si fa riferimento al numero di nuovi casi segnalati nel corso di un determinato periodo di tempo ogni 100.000 persone nella popolazione generale, nel periodo 1999-2008 sono diminuiti ogni anno, tra gli uomini, dello 0,6% e del 2,3% tra il 2008 e il 2013, restando invece invariati, considerati gli stessi intervalli temporali, nelle donne.

Nello specifico, i tassi di incidenza sono diminuiti in sette dei diciassette e diciotto tumori più comuni, rispettivamente, negli uomini e nelle donne, tra i quali rientrano i tumori del polmone e del colon-retto. Tassi in aumento, invece, nel caso di sette tumori negli uomini e nove nelle donne, compresi mieloma, melanoma, cancro al fegato, cavità orale, pancreas, tiroide. Nel rapporto si segnala anche l’aumento dello 0,4% annuo negli ultimi 5 anni dell’incidenza del cancro al seno, che si conferma il tumore più comune tra le donne. Tra i bambini i tassi di incidenza sono aumentati in ogni gruppo etnico dallo 0,4% all’1% annuo nel periodo 2009-2013, mentre durante il quinquennio 2010-2014 si è assistito a una diminuzione del tasso di mortalità tra l’1,5% e il 2,6 %.

Più in generale, nel periodo 2010-2014 la diminuzione dei tassi di mortalità è stata continua sia negli uomini che nelle donne, in tutti i principali gruppi etnici. Questo vale per undici dei sedici tipi di tumori più diffusi tra gli uomini e tredici dei diciotto tra le donne. Tra questi non rientrano il cancro al fegato - i cui tassi di mortalità sono aumentati sia negli uomini che nelle donne -, il cancro al pancreas e al cervello - negli uomini - e il cancro all’utero nelle donne.

Nell’edizione di quest’anno il Rapporto approfondisce il tema della sopravvivenza, che accanto ai tassi di mortalità e di incidenza costituisce un ulteriore importante dato - particolarmente utile nella valutazione degli interventi di screening, diagnosi precoce e trattamento - per stimare l’entità dei progressi compiuti nella lotta al cancro. Gli autori hanno dunque analizzato i cambiamenti registrati nei livelli di sopravvivenza sia nella popolazione generale che in fasce specifiche, individuate ad esempio per etnia e stato di residenza.

Rispetto ai casi risalenti agli anni 1975-1977, nelle diagnosi del periodo 2006-2012 la sopravvivenza a cinque anni è aumentata in modo significativo per tutti i tipi di tumore, ad eccezione di quelli alla cervice e all’utero. I maggiori incrementi, pari o superiori a un tasso del 25%, sono stati raggiunti nel tumore alla prostata, al rene, nel linfoma non Hodgkin, mieloma e leucemia. In quest’ultimo periodo, invece, i tumori con il tasso di sopravvivenza a cinque anni più basso sono risultati quello al pancreas (8,5%), al fegato (18,1%), al polmone (18,7%), all’esofago (20,5%), allo stomaco (31,1%) e al cervello (35%). Quelli con tasso maggiore sono invece il tumore alla prostata (99,3%), alla tiroide (98,3%), melanoma (93,2%) e al seno (90,8%).