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Antibiotico-resistenza: il NICE propone due nuove linee guida. L’AIFA riprende la Campagna sull’uso responsabile degli antibiotici - Antibiotico-resistenza: il NICE propone due nuove linee guida. L’AIFA riprende la Campagna sull’uso responsabile degli antibiotici

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Antibiotico-resistenza: il NICE propone due nuove linee guida. L’AIFA riprende la Campagna sull’uso responsabile degli antibiotici

Il consumo inappropriato ed eccessivo di antibiotici e il conseguente sviluppo dell’antibioticoresistenza costituisce un problema di particolare rilievo per la tutela della salute dei cittadini di tutto il mondo poiché espone al rischio di ridurre, in un futuro ormai prossimo, le possibilità di cura per le infezioni.

Lo sviluppo di batteri immuni ai farmaci è un fenomeno in continua crescita che desta allarme a livello mondiale ed è la causa principale di molti decessi in Europa ogni anno, senza dimenticare le perdite sanitarie derivanti dall’uso inappropriato di questi  farmaci.

Il rapporto ECDC “Antimicrobial resistance surveillance in Europe 2013”, che delinea lo scenario sulla diffusione delle resistenze agli antibiotici nel 2013 e fornisce un quadro sulle tendenze osservate tra il 2010 e il 2013 in 30 Paesi dell’Unione Europea (UE) e dell’Area Economica Europea (EEA), evidenzia la presenza di resistenze nei batteri gram-negativi (Escherichia coli, Klebsiella pneumoniae, Pseudomonas aeruginosa e Acinetobacter). Dal Rapporto emerge che continua ad aumentare la resistenza in due specie di batteri sotto sorveglianza: Escherichia coli e Klebsiella pneumoniae. Negli ultimi anni tra le resistenze si è aggiunta anche quella ai carbapenemi, antibiotici di ultima risorsa per trattare infezioni da batteri multi resistenti.

Un recente Rapporto del Public Health England, “English surveillance programme antimicrobial utilisation and resistance (ESPAUR) report”, ha rilevato che nonostante le continue comunicazioni e gli avvertimenti che lo stesso Department of Health ha indirizzato ai cittadini su questa tematica, le prescrizioni di antibiotici e i casi di antibiotico-resistenza sono continuate ad aumentare. Nello specifico, il Public Health England ha rilevato che nel periodo compreso tra il 2010 e il 2013 si è verificato un aumento del 6 per cento nella prescrizione di antibiotici tra medici di medicina generale e ospedali. Nello stesso periodo la prescrizione di antibiotici ai pazienti ricoverati in ospedale è aumentata del 12 per cento e altre prescrizioni comuni, come quelle effettuate dai dentisti, sono aumentate del 32 per cento. I dati hanno anche evidenziato un aumento del 12 per cento nel numero di infezioni del sangue causate da Escherichia coli con livelli di resistenza diversi agli antibiotici principali per questa infezione tra il 10 e il 19 per cento.

Il Report ha evidenziato che “affrontare la resistenza antimicrobica richiederà uno sforzo coordinato da parte di numerose Agenzie nazionali e una concreta attuazione di ciò che consideriamo efficace per ridurla promuovendo una adeguata gestione antimicrobica”.

Per sostenere gli sforzi nazionali per la riduzione della resistenza antimicrobica, il NICE – National Institute for Health and Care Excellence - sta sviluppando due linee guida. La prima si focalizza principalmente su questioni relative alla sicurezza e all'efficacia della gestione antimicrobica in relazione all'uso di antimicrobici nell'assistenza sanitaria e sociale; questo documento mira a individuare quali interventi e sistemi possano influenzare positivamente i processi decisionali nel campo dell'assistenza sanitaria e sociale, identificando i possibili ostacoli a una gestione efficace, assieme alla revisione dei processi, per ridurre l'emergenza della resistenza antimicrobica. La seconda è una linea guida di salute pubblica che si concentrerà sulla necessità di modificare le conoscenze, gli atteggiamenti e i comportamenti della popolazione sull'uso degli antimicrobici e di educare gli operatori sanitari sulle migliori pratiche che possano ridurre la diffusione della resistenza antimicrobica.

Nel nostro Paese i dati dell’ultimo rapporto “L’uso dei farmaci in Italia 2013”, realizzato dall’Osservatorio nazionale sull’impiego dei Medicinali (OsMed), hanno evidenziato consumi maggiori di antibiotici nelle regioni del Sud Italia (in particolare Campania, Puglia, Calabria e Sicilia), mentre i consumi più bassi si registrano nella P.A. di Bolzano, in Liguria, in Friuli Venezia Giulia e nel Veneto, in assenza quindi di mutamenti epidemiologici che possano giustificare il differente ricorso a questa categoria di farmaci.  Ciò prefigura un gap informativo che porta a una percezione dell’uso dell’antibiotico difforme dalle sue reali indicazioni e a una prescrizione per la cura di patologie, come raffreddori o influenze, per le quali non è efficace. Laddove, invece, le informazioni disponibili sono autorevoli e corrette i risultati si vedono.

L’Agenzia Italiana del Farmaco, unitamente all’impegno nello sviluppo di nuovi antibiotici, è convinta che l’efficacia della comunicazione e la correttezza dell’informazione rappresentino una vera responsabilità per le Istituzioni per la promozione e la tutela della salute dei pazienti. Per questo motivo già dal 2008 l’Agenzia ha promosso delle Campagne di comunicazione incentrate sul tema del corretto uso degli antibiotici, dirette sia ai cittadini sia agli operatori sanitari.

Le Campagne AIFA per l’uso appropriato degli antibiotici hanno fatto registrare nelle diverse edizioni una diminuzione dei consumi con conseguente contrazione della spesa farmaceutica per questa categoria di medicinali, con conseguente miglioramento sia dal punto di vista della tutela della salute pubblica, sia di risparmio per il Servizio Sanitario Nazionale.

Anche quest’anno l’Agenzia rinnova il messaggio mirato alla sensibilizzazione dell’uso razionale di questa categoria di medicinali con una Campagna di comunicazione. Uno dei messaggi principali della Campagna AIFA è quello di non usare gli antibiotici per curare virus o raffreddori e assumerli solo se necessario. Una volta iniziata la terapia, poi, è fondamentale attenersi scrupolosamente alle indicazioni di dosi e durata, perché interrompere arbitrariamente il trattamento prima del tempo rende i batteri sempre più “forti”.

 Protagonista dello spot video è un batterio che cerca di bypassare le “regole del club” (idealmente quello dei “virtuosi” che utilizzano gli antibiotici nel modo corretto) ma viene “annientato” dai comportamenti appropriati raffigurati nelle parole chiave “NECESSARIO”, “DOSI E DURATA” “NO VIRUS, INFLUENZA, RAFFREDDORI” e in chiusura dalla parola stessa “ANTIBIOTICI” che solo se impiegati rispettando le regole funzionano contro gli agenti patogeni.

Per maggiori informazioni leggi la notizia sul sito del NICE

Consulta la sezione del sito AIFA su Campagne di comunicazione su antibiotici


Pubblicato il: 16 dicembre 2014

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