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Batteri resistenti ai farmaci in aumento negli ospedali nel sud degli Stati Uniti
Gli ospedali nel sud degli Stati Uniti hanno assistito alla quintuplicazione del numero di casi di un superbatterio resistente ai farmaci molto pericoloso negli ultimi cinque anni, secondo un nuovo studio.
Questi tipo di batteri altamente contagiosi sono conosciuti come carbapenemi resistenti alle enterobacteriaceae (CRE).
Si tratta di batteri che sono resistenti agli antibiotici più comunemente utilizzati e sono considerati "una delle tre più grandi minacce per la salute umana", secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità. I batteri CRE possono causare infezioni del tratto urinario, polmoni, sangue e altre aree. Il tasso di mortalità da infezione da CRE è pari a quasi il 50 per cento.
I ricercatori hanno scoperto che quasi tutti i 305 casi di infezione da CRE individuati nello studio erano legati all’assistenza in strutture sanitarie. Il maggior uso di antibiotici ad ampio spettro è uno dei fattori associati al crescente numero di infezioni da CRE assieme all’aumento delle trasmissioni tra strutture di degenza a lungo termine per acuti e ospedali di comunità.
I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Infection Control and Hospital Epidemiology.
"Questo pericoloso batterio si sta facendo strada nelle strutture sanitarie a livello nazionale. Anche questa crescita evidente probabilmente sottostima la vera portata del problema a causa delle variazioni nelle pratiche di sorveglianza degli ospedali", ha detto il co-autore, il Dott. Joshua Thaden.
"Una epidemia di infezioni da CRE si sta avvicinando rapidamente. Dobbiamo agire immediatamente e in maniera significative, al fine di limitare la trasmissione di questi agenti patogeni pericolosi in tutto i nostri ospedali e le strutture per acuti" ha esortato lo scienziato.
Tuttavia le carenze di fondi e personale sono tra le sfide che gli ospedali si trovano ad affrontare per poter prevenire la trasmissione dei CRE, ha aggiunto il dottor Christopher Pfeiffer in un editoriale di accompagnamento.
"La prevenzione e il controllo dei CRE potrebbero beneficiare dallo sviluppo di reti collaborative regionali armati di conoscenze e risorse per aiutare le strutture singole e coordinare le varie strutture", ha scritto. Pfeiffer che ha ricordato come questo approccio collaborativo ha avuto successo nel controllo di altri batteri resistenti agli antibiotici.
Leggi lo studio originale
Leggi l’editoriale di accompagnamento
Pubblicato il: 21 luglio 2014