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Cattaneo e Corbellini su “Nature”: prendere posizioni contro la pseudoscienza - Cattaneo e Corbellini su “Nature”: prendere posizioni contro la pseudoscienza

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Cattaneo e Corbellini su “Nature”: prendere posizioni contro la pseudoscienza

La prima mail della Direzione Generale dell’AIFA alla Professoressa Elena Cattaneo è datata 29 marzo 2013 e comincia cosi:

Ciao Elena,
Sono stato nella palude che viene dal buio della ragione dal 16 maggio 2012 sino ad ora. Nessuno mi ha aiutato. Le frasi più gentili che mi sono sentito dire sono state: "Cosa ti sei messo in testa? Chi credi di essere? Ma perché stai facendo tutto questo casino? Ma cosa te ne importa a te della Stamina.” […]

Ieri in un articolo apparso su “Nature” la scienziata e senatrice a vita, esperta di cellule staminali dell'Università Statale di Milano, insieme a Gilberto Corbellini, storico della medicina dell'università Sapienza di Roma, ripercorrono le tappe della battaglia anti-Stamina e condividono la loro esperienza, i sacrifici e gli sforzi fatti per sostenere la causa. “I pazienti disperati sono sempre vulnerabili allo sfruttamento. Ci auguriamo che condividere la nostra esperienza aiuterà altri ricercatori a unirsi alla lotta contro la pseudoscienza predatoria”.

I due studiosi raccontano come, dall’inverno 2012, alcuni mesi dopo l’ordinanza di blocco dell’AIFA, insieme agli altri scienziati coinvolti cominciarono ad accorgersi cosa stava davvero accadendo e iniziarono ad allertare i pazienti, i politici e la stampa, a scrivere articoli e rilasciare decine di interviste ogni settimana, per confermare come il metodo Stamina mancasse di  evidenze scientifiche. Notti insonni passate a fare ricerche su siti web e pagine Facebook insieme ad altri scienziati, come Michele De Luca e soprattutto Paolo Bianco, fino a scoprire come quella che la Fondazione Stamina, presentava come un'organizzazione privata di beneficenza, aveva l’indirizzo di Medestea, una società commerciale che era stata multata per pubblicità ingannevole persino sugli integratori alimentari.  

“Gli ultimi 18 mesi sono stati un ottovolante di speranza, delusione, trionfo e indignazione – scrivono Cattaneo e Corbellini - “Abbiamo trascorso ore e ore a parlare tra noi scienziati e con i politici al telefono, di persona e in video conferenza. Abbiamo preparato e condiviso almeno sei dossier di decine e decine di pagine e dozzine di slide. Abbiamo rilasciato interviste a giornali e scritto commenti quasi settimanalmente. Ci siamo scambiati lettere e commenti con organizzazioni di pazienti; abbiamo stabilito rapporti con i medici presso l'ospedale pubblico che aveva ospitato Stamina, che si è ormai allontanato da Vannoni” .

I due scienziati raccontano delle richieste arrivate numerose da parte di associazioni di studenti, professori universitari, organizzatori di convegni scientifici, associazioni di pazienti e altri gruppi di parlare del caso Stamina. “Non ci siamo mai tirati indietro. Abbiamo stimato che ognuno di noi finora ha sacrificato 60-80 settimane di lavoro in laboratorio”. “Alcuni di noi – continuano gli scienziati -  hanno anche ricevuto lettere minatorie e insulti da parte di persone che ritenevano non provassimo compassione per la morte dei pazienti; le nostre Università sono state il bersaglio di e-mail e altri attacchi informatici”.

L’AIFA è stata altresì impegnata in modo pressoché continuo sulla faccenda Stamina per argomentare e difendere, spesso anche in sedi che avrebbero invece dovuto riconoscerne competenza e autorevolezza, il proprio operato. In tutto questo, il contributo di alcuni scienziati italiani è stato fondamentale per combattere questa battaglia a tutela del rispetto delle regole, della legalità e della salute di pazienti, fragilissimi e indifesi. Allo stesso modo raccogliere il supporto della comunità scientifica internazionale si è rivelata, per Elena Cattaneo e Gilberto Corbellini, una scelta preziosa. Un premio di sostegno dato a Cattaneo, Bianco e De Luca dalla Società Internazionale per la Ricerca sulle Cellule Staminali ha rafforzato la credibilità di questi scienziati in Italia e all’estero. E anche a casa, trovare gli alleati giusti e ottenere il meglio da loro è stato fondamentale: “ Dobbiamo essere in grado di parlare con tutti, indipendentemente dalla conoscenza scientifica, dai tassisti agli avvocati. Anche coltivare i rapporti con i colleghi scienziati coinvolti nella battaglia è stato fondamentale. Abbiamo dovuto imparare a essere generosi e ricordare che abbiamo condiviso un unico obiettivo; mantenere azioni politiche e comunicative valide ed efficaci richiede un fronte unito”.

Una serie di sacrifici nel nome della scienza e della conoscenza, quindi. “Ma ne è valsa vale la pena – concludono Cattaneo e Corbellini - Ora, grazie alla sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo e all’indagine del Senato sul caso, siamo fiduciosi che questi trattamenti dubbi saranno presto banditi dall’Italia; sono già stati allontanati dalla Svizzera nel 2011 e da Capo Verde all'inizio di quest'anno. Consigliamo a tutti gli scienziati di lottare per il metodo scientifico. La scienza dipende dalle Istituzioni pubbliche ed è svolta nel pubblico interesse: noi abbiamo il dovere di difendere entrambi”.

Leggi l’articolo di Cattaneo e Corbellini su “Nature”

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Leggi anche: ”Staminali: “Nature” ancora contro metodo Stamina


Pubblicato il: 17 giugno 2014

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