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Epilessia: farmaci assunti in gravidanza legati a ritardi dello sviluppo nei bambini
I figli di donne che assumono farmaci per il trattamento dell'epilessia durante la gravidanza possono essere esposti ad rischio maggiore di ritardi nello sviluppo fisico e mentale secondo quanto stabilito da uno studio recente su un campione significativo.
L'epilessia è abbastanza comune tra le donne in età fertile e l'uso di farmaci antiepilettici in gravidanza varia dallo 0,2 allo 0,5 per cento.
In questo studio, i ricercatori hanno reclutato madri norvegesi da 13 sino a 17 settimane di gravidanza. Per più di 61.000 bambini, le madri hanno fornito dettagli circa lo sviluppo motorio, le competenze linguistiche, le abilità sociali e i sintomi autistici all'età di 18 mesi. A 36 mesi, le madri hanno fornito informazioni su più di 44.000 bambini.
I ricercatori hanno scoperto che 333 dei bambini sono stati esposti a farmaci antiepilettici nel grembo materno. A 18 mesi di età, questi bambini avevano più probabilità di avere problemi legati alle capacità motorie e tratti di autismo. A 36 mesi avevano più probabilità di avere problemi relativi alle capacità motorie, abilità nel comporre le frasi e tratti di autismo.
I bambini esposti a farmaci antiepilettici erano soggetti anche ad un aumento del rischio di difetti alla nascita, secondo lo studio apparso sulla rivista Epilepsia.
Nessun ritardo nello sviluppo fisico o mentale è stato riscontrato nei bambini nati da donne affette da epilessia che non assumevano farmaci antiepilettici durante la gravidanza e i figli di padri con epilessia in generale hanno mostrato uno sviluppo iniziale normale.
"Il nostro studio [...] conferma che i bambini esposti a farmaci antiepilettici in utero avevano punteggi più bassi per le aree chiave dello sviluppo rispetto ai bambini non esposti a farmaci antiepilettici" ha concluso il dottor Gyri Veiby, del Haukeland University Hospital di Bergen, in Norvegia. "L'esposizione al valproato, lamotrigina, carbamazepina o a farmaci antiepilettici multipli è risultato legato a esiti avversi sullo sviluppo” ha concluso Veiby.
Mentre lo studio ha trovato un'associazione tra farmaci antiepilettici assunti in gravidanza e ritardo dello sviluppo nei bambini, non ha dimostrato il rapporto causa-effetto.
I ricercatori hanno sottolineato l'importanza di un buon controllo delle crisi durante la gravidanza che bilancia i possibili effetti nocivi per lo sviluppo del cervello del bambino. Hanno anche affermato che gli studi futuri dovrebbero esaminare gli effetti di specifici farmaci antiepilettici sullo sviluppo del feto e se questi effetti continuano dalla prima infanzia nell’età scolare e in quella adulta.
Pubblicato il: 09 settembre 2013