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FDA approva nuovo farmaco orale contro il tumore del colon-retto in stadio avanzato

La Food and Drug Administration statunitense ha approvato un nuovo farmaco orale destinato al trattamento dei pazienti con una forma avanzata di cancro del colon-retto, non più rispondenti ad altre terapie; si tratta di una pillola che combina due farmaci, trifluridina e tipiracil.

Secondo il National Cancer Institute, il cancro del colon-retto rappresenta ancora la seconda causa di morte per tumore negli Stati Uniti, nonostante negli ultimi 10 anni il numero dei casi e dei decessi a esso correlati siano diminuiti grazie anche agli screening, colonscopia in primis.

"Nell'ultimo decennio abbiamo acquisito nuove conoscenze in merito a questa patologia spesso devastante e al modo in cui possiamo individuarla e trattarla" ha detto Richard Pazdur, FDA. "Ci sono però molti pazienti che hanno ancora bisogno di ulteriori opzioni terapeutiche".

Questo nuovo farmaco è destinato a trattare i pazienti con tumore del colon-retto in stadio avanzato (metastatico) precedentemente trattati con chemioterapia e terapia biologica. L'efficacia e la sicurezza sono state valutate in uno studio randomizzato internazionale in doppio cieco che ha coinvolto 800 pazienti. I partecipanti allo studio hanno ricevuto il farmaco o il placebo in aggiunta alle migliori terapie di supporto fino a quando la malattia è peggiorata o gli effetti collaterali sono diventati intollerabili. L'endpoint primario dello studio era la sopravvivenza globale e quello secondario era la sopravvivenza libera da progressione del tumore. I pazienti trattati con il farmaco hanno vissuto mediamente 7,1 mesi in più rispetto ai 5,3 mesi di quelli trattati con placebo. In media, il tempo alla progressione della malattia era di due mesi per i pazienti che avevano assunto il farmaco rispetto a 1,7 mesi per coloro che avevano ricevuto il placebo. Gli effetti indesiderati più comuni registrati in seguito al trattamento con in farmaco sono stati: anemia, neutropenia, diminuzione delle piastrine (trombocitopenia), debolezza, estrema stanchezza e mancanza di energia, nausea, riduzione dell'appetito, diarrea , vomito, dolori addominali e febbre.

La FDA raccomanda agli operatori sanitari di acquisire una conta ematica completa prima dell'inizio di ogni ciclo di trattamento con il farmaco e di monitorare i pazienti nel corso della terapia, poiché questa può causare una grave diminuzione della produzione di cellule del sangue e di piastrine (mielosoppressione). L’Agenzia incoraggia anche gli operatori sanitari a informare le pazienti circa i potenziali rischi per il feto legati al trattamento con il farmaco; durante la terapia, inoltre, è fatto divieto di allattare al seno.

Leggi la notizia sul sito FDA


Pubblicato il: 28 settembre 2015

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