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JAMA: trattamento intensivo per il diabete di tipo 1 e mortalità generale

Secondo uno studio pubblicato su The Journal of the American Medical Association (JAMA), il trattamento intensivo iniziale per il diabete di tipo 1 è associato ad una modesta riduzione di tutte le cause di mortalità rispetto alla terapia convenzionale.

I ricercatori affiliati al DCCT/EDIC Research Group hanno condotto uno studio di follow-up a lungo termine sui partecipanti al trial Diabetes Control and Complications, di cui facevano parte 1.441 pazienti affetti da diabete di tipo 1, di età compresa tra i 13-39,1 anni. A 711 di loro è stata assegnata una terapia intensiva che mirava a ottenere un controllo della glicemia il più vicino possibile al range dei non-diabetici nella maniera più sicura, mentre i restanti 730 sono stati trattati con terapia convenzionale con l'obiettivo di evitare l'ipoglicemia sintomatica e l’iperglicemia. Alla fine del trial iniziale, dopo una media di 6 anni e mezzo, è stata raccomandato a tutti i partecipanti di sottoporsi a una terapia intensiva.

La stessa coorte è stata poi seguita per una media di 27 anni. Durante lo studio si sono verificati 107 decessi di cui 64 nel gruppo convenzionale e 43 nel gruppo intensivo. Il rischio di mortalità totale nel gruppo di trattamento intensivo è risultato inferiore rispetto al gruppo in trattamento convenzionale (hazard ratio 0,67; intervallo di fiducia del 95% - 0,46-0,99; P = 0.045), anche se la riduzione del rischio assoluto era limitata a circa 1/1000 anni-paziente . Le cause più comuni di morte riscontrate sono state eventi cardiovascolari (22%), cancro (20%), complicanze acute del diabete (18%) e gli incidenti o suicidi (17%).
La terapia intensiva del diabete è ormai lo standard consigliato di cura, dal momento che la ricerca ha dimostrato che ha ridotto le malattie renali e cardiovascolari, le principali cause di mortalità precoce. Tuttavia, non è stato stabilito se la mortalità nel diabete di tipo 1 sia influenzata dalla terapia intensiva glicemica. Nel diabete di tipo 2, la riduzione della glicemia al livello più simile alla serie non-diabetici non ha costantemente ridotto la mortalità.

Gli autori hanno concluso sottolineando che i risultati dello studio rassicurano sul fatto che “adottare una terapia intensiva di 6 anni e mezzo nel diabete di tipo 1 non comporta un aumento del rischio di mortalità generale”.

Leggi lo studio su JAMA


Pubblicato il: 09 gennaio 2015

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