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L’uso di antidepressivi in gravidanza e il rischio di difetti cardiaci: uno studio di coorte - L’uso di antidepressivi in gravidanza e il rischio di difetti cardiaci: uno studio di coorte

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L’uso di antidepressivi in gravidanza e il rischio di difetti cardiaci: uno studio di coorte

Uno studio di coorte pubblicato sul New England Journal of Medicine (finanziato dall’Agency for Healthcare Research and Quality e dai National Institutes of Health, NIH) ha rivelato che non vi sono evidenze di una correlazione tra l’uso di inbitori selettivi di ricaptazione della serotonina (SSRI) e di altri antidepressivi durante la gravidanza e il maggior rischio di difetti cardiaci congeniti. In particolare, non è stata riscontrata alcuna associazione tra l’uso della paroxetina e l’ostruzione al tratto di efflusso del ventricolo destro e tra l’uso della sertralina e i difetti del setto ventricolare.

I ricercatori hanno eseguito uno studio di coorte nidificato su Medicaid Analytic eXtract (MAX)per il periodo 2000-2007. Lo studio ha incluso 949.504 donne incinte arruolate in Medicaid nel periodo compreso fra 3 mesi prima dell'ultimo ciclo mestruale e 1 mese dopo il parto e i loro figli nati vivi. È stato confrontato il rischio di gravi difetti cardiaci tra i bambini nati da donne che avevano assunto antidepressivi durante il primo trimestre con il rischio tra i bambini nati da donne che non avevano usato antidepressivi, con un'analisi non aggiustata e analisi che limitavano la coorte a donne con depressione e che usavano l’aggiustamento del punteggio di propensione per il controllo della gravità della depressione e di altri potenziali fattori confondenti.

Un totale di 64.389 donne (6,8%) aveva usato antidepressivi durante il primo trimestre. Nel complesso, 6.403 bambini che non erano stati esposti agli antidepressivi sono nati con un difetto cardiaco (72,3 neonati con un difetto cardiaco su 10.000 bambini), rispetto ai 580 neonati con esposizione (90,1 su 10.000 bambini). Le associazioni tra uso di antidepressivi e difetti cardiaci sono stati attenuati con livelli crescenti di aggiustamento per fattori confondenti. I rischi relativi di qualsiasi difetto cardiaco con l'uso di SSRI sono stati 1,25 (IC 95% [CI], 1,13-1,38) per l'analisi non aggiustata, 1.12 (95% CI, 1,00-1,26) per l'analisi ristretta alle donne con depressione e 1.06 (95% CI, 0,93-1,22) nell'analisi integralmente aggiustata riservata alle donne con depressione. I ricercatori non hanno trovato alcuna associazione significativa tra l'uso di paroxetina e ostruzione al tratto di efflusso del ventricolo destro (rischio relativo, 1,07, 95% CI, 0,59-1,93) o tra l'uso di sertralina e difetti del setto ventricolare (rischio relativo, 1,04, 95% CI, 0,76-1,41).
I risultati di questo ampio studio di coorte basato sulla popolazione ha suggerito – concludono gli Autori – che non c’è alcun sostanziale aumento del rischio di malformazioni cardiache attribuibili all’uso di antidepressivi durante il primo trimestre di gravidanza.

Leggi lo studio sul New England Journal of Medicine


Pubblicato il: 24 giugno 2014

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