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Oggi Giornata mondiale dell’AIDS
Oggi 1° dicembre, come ogni anno, viene celebrata la Giornata mondiale di lotta contro l’AIDS, istituita per la prima volta nel 1988 per volontà dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e nata per sensibilizzare e attivare i cittadini di tutto il mondo rispetto a questa grave patologia.
Sebbene nel mondo le nuove infezioni siano diminuite del 35% a partire dal 2000, le morti legate all’AIDS si siano ridotte del 24% e circa 16 milioni di persone stiano ricevendo un trattamento antiretrovirale, non si può abbassare la guardia. I dati europei, pubblicati dall’ECDC, riferiscono che nel 2014 i 31 Paesi UE/SEE hanno segnalato quasi 30.000 nuove diagnosi di HIV, con un’incidenza di 5,9 casi ogni 100.000 persone. Rispetto al 2005 il tasso di nuove diagnosi è passato da 6,7/100.000 abitanti a 6,4 nel 2014, come riporta il Report “Hiv/Aids surveillance in Europe 2014”.
Secondo i dati del Centro Operativo Aids (COA) dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), che pubblica annualmente un fascicolo del Notiziario dedicato all’aggiornamento dei flussi di sorveglianza delle nuove diagnosi di HIV e dei casi di AIDS, l’Italia nel panorama globale mantiene stabile il tasso delle nuove infezioni: 3.695 sono state le nuove diagnosi.
Il nostro Paese risulta essere al 12° posto nell’Unione Europea e l’incidenza (le persone che hanno scoperto di essere HIV positive nel 2014) non mostra particolari variazioni rispetto ai tre anni precedenti. Tuttavia, è il momento di agire ancora, prendere misure innovative in modo che gli standard nazionali di prevenzione e cura dell’HIV tengano il passo dei più importanti sviluppi scientifici e il mondo possa raggiungere l’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile di porre fine all’epidemia entro il 2030. “Getting to zero” è lo slogan della campagna lanciata dall’OMS che, anche attraverso il miglioramento dei programmi di prevenzione e trattamento, punta a sostenere tutte le azioni volte a sconfiggere l’AIDS entro il 2030, evitando 28 milioni di infezioni e salvando 21 milioni di vite.
In quest’ottica l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha recentemente pubblicato le nuove linee guida sull’uso di farmaci antiretrovirali per il trattamento e la prevenzione dell’HIV in tutti i gruppi di età e in tutte le popolazioni (Guideline on when to start antiretroviral therapy and on pre-exposure prophylaxis for HIV), che forniscono due raccomandazioni fondamentali. In primo luogo, la terapia antiretrovirale dovrebbe essere avviata in tutti coloro che vivono con l’HIV, qualunque sia la conta delle cellule CD4. In secondo luogo, l’uso della profilassi orale quotidiana pre-esposizione (PrEP) è raccomandato per le persone ad alto rischio di infezione da HIV, nel quadro degli approcci combinati di prevenzione. Le due raccomandazioni sono state rilasciate con anticipo perché l’OMS si augura che la loro implementazione possa ridurre significativamente il numero di persone che contraggono l’infezione da HIV e che muoiono per cause ad esso correlate e possa, quindi, avere un impatto significativo sulla salute pubblica globale. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, per fare il miglior uso delle nuove linee guida gli Stati dovranno adeguare le politiche nazionali, reperire fondi e garantire che la diagnosi e il trattamento dell’HIV e la terapia antiretrovirale siano tempestivamente disponibili per chi ne ha bisogno, assicurando che le persone in trattamento siano supportate nell’adesione ai regimi raccomandati per il tempo necessario a raggiungere risultati di trattamento positivi.
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Pubblicato il: 01 dicembre 2015