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Presidente Sergio Pecorelli al X Simposio Internazionale dei Docenti Universitari

Il Presidente dell'Agenzia Italiana del Farmaco è intervenuto oggi a Roma al X Simposio Internazionale dei Docenti Universitari, organizzato dall’Ufficio diocesano per la Pastorale Universitaria. 

Il Prof. Sergio Pecorelli, nel suo intervento, ha ripercorso le tappe del cambiamento rivoluzionario avvenuto nella medicina che si è trasformata nel corso degli anni da difensiva a preventiva.

In Italia l’aspettativa di vita media ha raggiunto gli 82 anni (85 per le donne, 80 per gli uomini). Assume, quindi, notevole rilievo il dibattito sulla qualità della vita libera da malattia in un mondo che, tra non molti anni, vedrà il numero di persone over-65 superare il numero dei bambini con età inferiore ai 5 anni. "Sebbene, infatti, l'Italia sia, tra i paesi popolosi d'Europa, quello in cui si vive più a lungo, non è un paese in cui viviamo bene a causa di fragilità e malfunzionamenti, in situazioni spesso difficili. Il cittadino non va quindi considerato come mero destinatario di una serie di iniziative di tutela e di assistenza da parte delle Istituzioni, ma deve essere sensibilizzato e stimolato, deve essere reso consapevole e responsabile".

Appare quindi necessario, dal punto di vista della salute pubblica, sperimentare anche strategie e approcci innovativi che prevedano collaborazioni pubblico-privato riunendo gli sforzi di tutti per migliorare l’aderenza alle terapie.

"Quando ci si ammala - ha infatti sottolineato Sergio Pecorelli - le malattie veramente importanti sono quelle croniche che possono permettere sì di vivere a lungo, ma che arrivano a farci vivere anche dieci anni male. L'invecchiamento inizia infatti in utero perché una parte non irrilevante della nostra vita dipende anche da che cosa nostra madre ha mangiato, come si è comportata, come ha vissuto. Un'altra parte della nostra vita dipende da ciò che l'ambiente può avere come rilevanza sulla nostra crescita. Ecco quindi perché bisogna avere buoni stili di vita che devono essere insegnati e praticati da bambini per rendere le persone sempre più responsabili".

Da un lato quindi alfabetizzazione sanitaria e consapevolezza, dall’altro appropriatezza  prescrittiva,  acquisizione e mantenimento di un alto  livello  della compliance ai trattamenti rappresentano gli  elementi chiave per contrastare con successo gli effetti negativi di un uso non corretto dei farmaci per la cura delle patologie che colpiscono specialmente gli anziani.

“L'UE ha fatto dei programmi importanti: tra questi c’è European Innovation Partnership on Active and Healthy Ageing. Questo programma ha l’obiettivo di migliorare la qualità della vita di una popolazione che invecchia con soluzioni innovative, cliniche, diagnostiche, terapeutiche, ma anche informatiche, soprattutto oggi che siamo alla vigilia di Horizon2020”, ha poi aggiunto il Prof. Pecorelli, citando il programma strategico di ricerca e sviluppo che partirà nel 2014 e nel quale l’Unione Europea investirà 80 miliardi di euro in sette anni.

“L’Agenzia Italiana del Farmaco – ha infine concluso i l Presidente Pecorelli – ha preso alla lettera la European Innovation Partnership ed è costantemente impegnata nella tutela della salute attraverso promozione dell’appropriatezza di utilizzo dei farmaci. L’aderenza alle terapie è infatti uno dei principali interessi di AIFA poiché noi siamo convinti che il processo di cambiamento debba passare attraverso la ricerca ma anche attraverso un impegno civile, sociale ed etico”.


Pubblicato il: 21 giugno 2013

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