Utilizzo trattamenti per degenerazione maculare neovascolare (essudativa) correlata all'età - Utilizzo trattamenti per degenerazione maculare neovascolare (essudativa) correlata all'età
Utilizzo trattamenti per degenerazione maculare neovascolare (essudativa) correlata all'età
L’AIFA, nell’ottemperare alla sentenza del TAR del Lazio 27 maggio 2010 n. 13777 il cui effetto sostanziale è l'eliminazione del farmaco bevacizumab dalla lista dei farmaci erogabili ai sensi della Legge n. 648/96, ritiene doveroso segnalare il problema etico che si genera nel momento in cui il paziente viene obbligato di fatto a non poter più continuare la terapia prescelta dal prescrittore, per quanto con risultati giudicati positivi, obbligandolo a passare ad altro trattamento. Si ritiene infatti che nessuna norma possa anteporre altre logiche all’interesse del paziente e al diritto alla tutela della salute riconosciuto come diritto fondamentale dall'art. 32 della Costituzione Italiana, così come condiviso anche dalla Commissione Tecnico Scientifica del 23-24 Novembre 2010.
Ciò posto, nei casi in cui debba comunque essere previsto uno shift terapeutico, l’AIFA rileva che nel paragrafo “Controindicazioni” degli RCP delle specialità medicinali ranimizumab e pagaptanib (indicati per il “Trattamento della degenerazione maculare neovascolare – essudativa - correlata all’età”) non sono presenti evidenti e dichiarate controindicazioni al trattamento per pazienti sottoposti a precedenti terapie intravitreali con antiangiogenetici; pertanto, la misura cautelativa precedentemente imposta nei Registri per gestire le prime fasi di commercializzazione dei prodotti coinvolti, riguardante la non iscrivibilità di pazienti con pregressi trattamenti intravitreali, viene rimossa.
Pubblicato il: 07 dicembre 2010