Bianco, Cattaneo e Corbellini su Nature raccontano la loro battaglia per la scienza - Bianco, Cattaneo e Corbellini su Nature raccontano la loro battaglia per la scienza
Bianco, Cattaneo e Corbellini su Nature raccontano la loro battaglia per la scienza
“La prima mail della Direzione Generale dell’AIFA alla Professoressa Elena Cattaneo è datata 29 marzo 2013 e comincia cosi:
Ciao Elena,
Sono stato nella palude che viene dal buio della ragione dal 16 maggio 2012 sino ad ora. Nessuno mi ha aiutato. Le frasi più gentili che mi sono sentito dire sono state: "Cosa ti sei messo in testa? Chi credi di essere? Ma perché stai facendo tutto questo casino? Ma cosa te ne importa a te della Stamina.” […]”
Luca Pani, Direttore Generale dell’Agenzia Italiana del Farmaco, ricorda così la corrispondenza intercorsa con la scienziata italiana e senatrice a vita Elena Cattaneo a proposito del caso Stamina. In un articolo, pubblicato sul sito dell’AIFA, viene dato ampio spazio al racconto pubblicato dalla stessa Cattaneo e da Gilberto Corbellini, storico della medicina dell'università Sapienza di Roma, su Nature a proposito della loro battaglia, ormai in corso da 18 mesi, a favore delle ragioni della scienza e contro la pseudoscienza, rappresentata dalle terapie non sperimentate prodotte secondo metodiche segrete non sottoposte alla revisione dei pari.
Lo scontro tra chi sostiene il metodo scientifico e chi vorrebbe sottrarre i prodotti della medicina rigenerativa alla supervisione regolatoria per accelerarne l’accesso al mercato, rinunciando alle garanzie di efficacia e sicurezza, non è esclusiva solo dell’Italia.
Lo raccontano molto efficacemente Paolo Bianco, Ordinario di Anatomia Patologica nell'Università di Roma La Sapienza e Douglas Sipp, Responsabile dell’Ufficio per la Comunicazione della Ricerca presso il RIKEN Center for Developmental Biology di Kobe in Giappone, in un altro articolo pubblicato su Nature.
In un commento pubblicato sul sito dell’AIFA viene messa in luce la pericolosità di quanto proposto da think tank come l’Heartaland Institute negli Stati Uniti, ovvero la commercializzaizone di prodotti non testati, che non offrono ai pazienti garanzie di efficacia e sicurezza.
Pubblicato il: 17 giugno 2014