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Gli Open Data al centro del dibattito internazionale - Gli Open Data al centro del dibattito internazionale
Gli Open Data al centro del dibattito internazionale
Una delle iniziative più rilevanti ed attuali nell’ambito degli Open Data, la terza "International Open Data conference", ha rappresentato l'occasione di un’analisi, studio e confronto sui modelli e sulle politiche adottate dai vari Paesi sul rilascio e la diffusione dei dati aperti.
Nel corso dell’incontro è stato lanciato un percorso di partecipazione on line che ha portato alla stesura condivisa e definitiva di un testo, l'Open Data Charter, approvato a margine dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 2 ottobre u.s
La carta internazionale dei dati aperti, Open Data Charter, è un documento nato come iniziativa firmata da Stati Uniti, Giappone, Germania, Francia, Regno Unito, Canada, Italia e Russia nel 2013 con la finalità di portare al centro del dibattito internazionale il tema dei dati aperti e di coinvolgere i Governi dei Paesi firmatari nell’adozione di misure efficaci a sostegno del rilascio, della diffusione e del riuso dei dati “liberati”. Nell’ambito della terza International Open Data Conference diversi soggetti, tra cui Governi e associazioni, hanno definito una nuova versione della carta, sottoponendola a una consultazione online conclusasi nel mese di agosto 2015.
Tutti gli interventi e i commenti che a vario titolo sono giunti, circa 350, hanno contribuito alla stesura definitiva del documento che è attualmente consultabile sul sito dell’International Open Data Charter.
Fondamentalmente, la carta si fonda su sei principi cardine e su alcune regole tese a favorire l’accessibilità, la comparabilità e la completezza dei dati aperti a livello globale. Queste regole mirano anche a promuovere la diffusione della cultura del dato aperto come guida sia per uno sviluppo sostenibile sia come potente strumento per la trasparenza, la lotta alla corruzione e il controllo sociale.
I membri dell’Open Data Charter intendono inoltre collaborare per far adottare la Carta anche nei Paesi non coinvolti nella sua stesura e soprattutto nella creazione di pacchetti standardizzati di dati liberamente fruibili, oltre che nel grande impegno del processo di adozione e promozione del documento.
Nello specifico, la Carta è costituita da un preambolo e da sei principi cardine, alla base dell’accesso e del riuso dei dati.
Nel preambolo si ribadisce con forza il concetto secondo il quale i dati aperti sono al centro del cambiamento globale e sono fondamentali nel raggiungere l'obiettivo di una società più equa e che promuova la collaborazione con i cittadini. Gli open data rappresentano non solo un'opportunità da cogliere ma anche una risorsa collettiva, un efficace controllo pubblico delle attività di governo, uno strumento di innovazione in grado di generare benefici economici e sociali.
Vediamo ora nel dettaglio i principi cardine, ovvero:
- Open by default (Open by default)
- Dati tempestivi e completi (Timely and Comprehensive)
- Dati accessibili e usabili (Accessibile and Useable)
- Dati comparabili e interoperabili (Comparable and Interoperable)
- Dati volti a migliorare la Governance e il coinvolgimento dei cittadini (For improved Governance and Citizen Engagement)
- Dati volti allo sviluppo inclusivo e all’innovazione (For Inclusive Development and Innovation)
Nel primo, Open by default, viene chiarito che i dati devono essere aperti per principio con l’unico vincolo della tutela della privacy e che sia necessario promuovere lo sviluppo e l'adozione di risorse per la creazione, l'uso e lo scambio dei dati.A questo proposito vanno emanate precise disposizioni legislative accompagnate da programmi di sensibilizzazione e formazione che promuovano la cultura open.
Il secondo, Timely and Comprehensive, sottolinea come i dati debbano essere completi, accurati, tempestivi e di alta qualità. Va consentito anche agli utenti di fornire adeguato feedback così da garantire sia una costante qualità cheimplementare eventuali correttivi.
Il terzo, Accessibile and Useable, riconosce come i dati possano contribuire a migliorare i processi decisionali di governi, organizzazioni e associazioni. Per questo, devono essere accessibili, facilmente individuabili e rilasciati senza barriere burocratiche o amministrative ed inoltre con una licenza non restrittiva.
Il quarto, Comparable and Interoperable, evidenzia come i dati dovrebbero essere facili da confrontare tra settori diversi, in aree geografiche differenti e nel tempo. È necessario quindi un formato strutturato e standardizzato che garantisca l'interoperabilità, la tracciabilità e il riuso efficace. Gli utenti devono inoltre comprendere chiaramente la fonte, i punti di forza e di debolezza e limiti analitici dei dati.
Il quinto, For improved Governance and Citizen Engagement, rileva come il rilascio dei dati aperti rafforzi la governance e la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e che fornisca un utile strumento di miglioramento dei processi decisionali. E' fondamentale che i dati relativi alla trasparenza o alla corruzione siano open e che siano regolarmente rilasciate informazioni sullo stato di avanzamento delle iniziative sul rilascio dei dati aperti.
Infine nel sesto e ultimo, For Inclusive Development and Innovation, si riconosce l'importanza dell'apertura dei dati per stimolare la creatività e l'innovazione e lo sviluppo sostenibile. Il ruolo dei governi non si esaurisce però con il rilascio dei dati aperti ma anche nello svolgere un ruolo attivo nel sostenere il riutilizzo efficace e innovativo degli open data, garantendo che tutti i portatori di interesse abbiano gli strumenti e le risorse per comprendere e utilizzare i dati in modo efficace.
L'Italia che aveva partecipato alla stesura del documento con AgID, ha aderito ufficialmente alla Carta lo scorso 29 ottobre, nel corso OGP Global Summit svoltosi a Mexico City, ma già nel corso degli ultimi anni il legislatore aveva voluto chiarire come il dato sia non solo un patrimonio dei cittadini, ma anche uno strumento di innovazione e di partecipazione.Il principio dell’Open by default, infatti, trova già spazio nel Codice dell’Amministrazione Digitale e il D.Lgs 33/2013 e i successivi interventi normativi hanno voluto rafforzare il percorso così intrapreso.
Anche l’Agenzia Italiana del Farmaco ha attivato fin dal 2012 una sezione del proprio Portale completamente dedicata al rilascio delle informazioni e dei dati open, sia sulla propria attività amministrativa sia correlate alle attività di trasparenza, cultura della legalità e anticorruzione.
Nella sezione Open data del Portale AIFA, sono presenti 46 dataset suddivisi per aree (Organizzazione e Personale, Provvedimenti AIFA, Incarichi e consulenze, Sovvenzioni, contributi, sussidi, vantaggi economici, Bandi di Gara e Contratti, Liste dei Farmaci, Farmacovigilanza, Officine autorizzate)e sono pubblicati dati sul personale e le collaborazioni, sui bandi di gara e i concorsi, sulle liste di trasparenza dei medicinali equivalenti, le lista delle sostanze attive, le liste dei medicinali carenti, sui responsabili di farmacovigilanza e numerosi altri contenuti. Questi dati sono anche inseriti nel catalogo nazionale dei dati aperti rilasciati dalle Pubbliche Amministrazioni.
La licenza di distribuzione dei dati utilizzata da AIFA la CC-BY (attribuzione) nella versione 4.0. Questa licenza permette a terzi di distribuire, modificare, ottimizzare ed utilizzare i dati, anche commercialmente, con l'obbligo di citare la fonte. I dati personali pubblicati sono riutilizzabili solo alle condizioni previste dalla normativa vigente sul riuso dei dati pubblici (direttiva comunitaria 2003/98/CE e d. lgs. 36/2006 di recepimento della stessa), in termini compatibili con gli scopi per i quali sono stati raccolti e registrati, e nel rispetto della normativa in materia di protezione dei dati personali.
Gli open data dunque come certezzadi trasparenza e partecipazione ma anche come importante ed efficace strumento per la tutela della salute pubblica. AIFA continuerà a monitorare costantemente le iniziative del panorama italiano e internazionale su trasparenza, privacy e diritto di accesso e ad aggiornare la pagina di approfondimento.
Leggi la Carta Internazionale degli Open Data
Pubblicato il: 16 novembre 2015