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L'uso dei farmaci in Italia - Rapporto OsMed 2003 - L'uso dei farmaci in Italia - Rapporto OsMed 2003

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L'uso dei farmaci in Italia - Rapporto OsMed 2003

Numero pagine: 136

Nel 2003 la spesa farmaceutica lorda pubblica è diminuita del 2,3% rispetto al 2002 mentre la spesa farmaceutica netta del SSN ha inciso complessivamente per il 13,8% sulla spesa sanitaria totale, con variazioni comprese tra l'8,4% del Trentino Alto Adige e il 18,2% della Sicilia. In generale la spesa farmaceutica territoriale complessiva (pubblica e privata) ha raggiunto 18.203 milioni di euro, con un aumento inferiore rispetto agli ultimi anni e pari al 2% rispetto al 2002.

Sono i dati generali del "Rapporto 2003 - L'Uso dei farmaci in Italia" dell'Osservatorio Nazionale sull'impiego dei Medicinali (OsMed) del Ministero della Salute. Si tratta del quarto rapporto annuale, che si aggiunge ai rapporti brevi che ogni quattro mesi aggiornano i dati di consumo e di spesa farmaceutica nel nostro Paese.

Per quanto riguarda il consumo di farmaci in Italia a carico del SSN, l'anno scorso è stato di circa 720 DDD (dosi definite die) ogni 1000 abitanti al giorno, con un aumento del 24% nell'arco del quadriennio 2000-2003. Quasi la metà dell'uso (345 DDD/1000abitanti die) si concentra nei farmaci per l'apparato cardiovascolare per il quale ben 11 principi attivi sono tra i trenta più prescritti a carico del SSN. Ciò è in parte spiegabile sulla base dell'elevata prevalenza delle malattie cardiovascolari e di una maggiore disponibilità di trattamenti efficaci. Oltre l'11% delle dosi prescritte riguarda farmaci per l'apparato gastrointestinale ed il metabolismo, che rappresentano la seconda categoria più prescritta. Secondo il Rapporto, il quadro della prescrizione di farmaci in Italia, in funzione delle principali categorie terapeutiche, si presenta molto simile a quello degli altri Paesi europei. La prescrizione dei medicinali è tendenzialmente maggiore nel sud rispetto al nord, con alcune eccezioni rappresentate dai farmaci neurologici, antineoplastici e oftalmici. L'uso dei farmaci mostra una consistente variabilità tra le Regioni con un range compreso tra 852 e 614 DDD ogni 1000 abitanti al giorno rispettivamente nel Lazio e nel Trentino Alto Adige.

I provvedimenti di contenimento della spesa adottati a livello nazionale nel corso del 2003 sono stati:

  • la diminuzione del prezzo dei medicinali dovuta essenzialmente a due manovre: la riduzione del 2% del prezzo dei farmaci (dal 16 gennaio 2003), che è andata ad aggiungersi a quella del 5% effettuata nell'aprile del 2002; la revisione del Prontuario Farmaceutico Nazionale che, attraverso l'individuazione di un prezzo di riferimento per categorie terapeutiche omogenee (cut-off), ha ridefinito i criteri di rimborsabilità dei farmaci;
  • intensa politica di sviluppo del generico. L'adeguamento alla normativa europea in tema di tutela brevettuale, che ha abbreviato la durata di copertura brevettuale dei farmaci, ha permesso l'entrata in commercio di nuovi principi attivi con rilevanti quote di mercato. Nel complesso il consumo dei medicinali generici, nel 2003, rappresenta il 9,8% della spesa netta del SSN ed il 20% delle DDD consumate;
  • l'aumento dello sconto a carico delle farmacie (dal 12,5% al 19%) per i farmaci con prezzo superiore a 154,94 euro.

Le principali iniziative di contenimento della spesa adottate a livello regionale riguardano:

  • la conferma dei ticket da parte delle regioni che li avevano applicati nel corso del 2002. Tuttavia nel 2003, a differenza del 2002, la compartecipazione a carico dei cittadini ha riguardato esclusivamente la quota fissa per confezione o ricetta e il numero massimo di confezioni prescrivibili per ricetta. Nel 2003 la quota complessiva di ticket (sia del ticket vero e proprio che della quota di compartecipazione sui generici) è stata pari a 642 milioni di euro (5,2% della spesa lorda complessiva) con un incremento di oltre il 90% rispetto al 2002;
  • la distribuzione diretta dei farmaci a duplice via di distribuzione che in alcune regioni (Umbria, Toscana, Emilia Romagna) rappresenta meno dell'1% della spesa lorda del SSN. Nelle regioni con minore erogazione diretta (Sardegna, Molise e Puglia) tali farmaci rappresentano oltre il 10-11% della spesa lorda. Complessivamente, nel 2003, i farmaci ad alto costo erogabili per duplice via hanno rappresentato il 6% circa della spesa farmaceutica del SSN (741 milioni di euro), con una flessione del 35% rispetto all'anno precedente.

I risultati ottenuti da questi interventi tesi al contenimento della spesa farmaceutica, si sono dimostrati efficaci: per la prima volta dal 1995, infatti, sia la spesa pubblica lorda sia quella netta hanno fatto registrare una riduzione rispetto all'anno precedente (rispettivamente -2,3% e -5,4%).


Pubblicato il: 14 luglio 2004

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