Il National Institute for Health and Clinical Excellence (NICE) britannico ha emanato una linea guida per l’uso del rivaroxaban come alternativa al warfarin per il trattamento dei coaguli di sangue. La trombosi venosa profonda (TVP) è una malattia nella quale si forma un coagulo di sangue in una vena profonda della gamba o del bacino, e quindi si stacca iniziando a viaggiare nel sangue.

Ciò può portare a una limitazione del flusso di sangue a causa del coagulo, e può causare dolore o gonfiore alla gamba. Le conseguenze possono comprendere anche l’embolia polmonare, un evento potenzialmente fatale in cui il coagulo blocca l’afflusso di sangue ai polmoni.

Warfarin è stato il trattamento utilizzato per trattare questa malattia, ma alcuni pazienti, informa il NICE, lo trovano scomodo a causa dell’attento monitoraggio, dei  regolari esami del sangue richiesti e delle visite frequenti che sono necessarie per garantire che le proprietà di coagulazione del sangue rimangano entro limiti accettabili.

Nelle proprie linee guida definitive il NICE afferma che rivaroxaban può essere usato come opzione per il trattamento della TVP e per prevenire la recidiva della trombosi venosa profonda e dell’embolia polmonare negli adulti con diagnosi di TVP.

Rivaroxaban è un farmaco, per via orale, che impedisce la coagulazione del sangue impedendo l’azione di una sostanza chiamata “fattore Xa” che è necessaria per la formazione dei componenti chiave per i coaguli di sangue.

Rivaroxaban, rende noto il NICE, non richiede frequenti esami del sangue per monitorare il trattamento e rappresenta un potenziale beneficio per molte persone che hanno avuto una trombosi venosa profonda, in particolare quelli che hanno fattori di rischio per la recidiva di TEV e che quindi necessitano di un trattamento a lungo termine.

Leggere le linee guida del NICE