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Pecorelli: “Informazione e prevenzione contro la diffusione delle malattie sessualmente trasmissibili e delle loro conseguenze”

Un’informazione corretta, fondata su dati ed evidenze scientifiche, e comportamenti responsabili all’insegna della prevenzione, a partire dalle vaccinazioni, possono preservare dalla diffusione delle malattie sessualmente trasmissibili e dalle loro conseguenze.

Sergio Pecorelli, Presidente dell’AIFA e Rettore dell’Università di Brescia, ricorda alcuni falsi miti che riguardano la sfera sessuale e da cui sarebbe opportuno affrancarsi. Uno di questi riguarda la pillola anticoncezionale. “La  pillola anticoncezionale non protegge dalle malattie sessualmente trasmissibili; è bene quindi sapere che il rischio di contagio rimane immutato. È importante quindi avere rapporti sessuali protetti: il preservativo può fornire protezione per la gran parte delle infezioni a trasmissione sessuale, ma non garantisce la copertura totale nel caso dei papillomavirus. Le infezioni da papilloma virus sono numericamente le più importanti tra quelle trasmesse sessualmente.

Ecco perché è fondamentale la vaccinazione. Abbiamo uno strumento straordinario, il vaccino per l’Hpv, che non copre tutti i tipi di virus – a breve ne sarà disponibile uno che ne copre nove – ma comunque la gran parte di quelli pericolosi. La vaccinazione è offerta  gratuitamente dallo Stato all’età di 11 e 12 anni ma chi non si è vaccinato può e deve farlo anche nelle età successive fino ai 45 anni.”

“I papillomavirus umani sono virus a Dna che si trasmettono per via sessuale. Esistono oltre 120 tipi di Hpv, che si differenziano per i tipi di tessuto che infettano. Alcuni fra questi, una quindicina, sono definiti ad alto rischio, in quanto sono collegati all’insorgenza di vari tipi di tumori, che riguardano l’apparato genitale maschile e femminile, ma anche l’apparato orofaringeo (bocca, faringe, tonsille), interessando potenzialmente tutte quelle parti in cui può esservi un contatto e quindi un contagio sessuale”.

Le malattie sessualmente trasmesse riguardano in gran parte i giovani, in particolare gli adolescenti, che sono responsabili di quasi la metà delle infezioni sessualmente trasmissibili, ma non solo. “L’infezione può essere contratta in qualunque epoca della vita: dopo il picco dei 25 anni, se ne registra un altro tra i 45 e i 50. Inoltre, di papillomavirus possono ammalarsi sia le donne che gli uomini, e la trasmissione può avvenire da donna a uomo o viceversa. Ciò significa che anche i maschi devono vaccinarsi. Infatti, nei nuovi Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), sarà previsto anche il rimborso della vaccinazione per i maschi di pari età”.

L’altro aspetto importante è quello del la fertilità. “L’infezione da HPV può incidere negativamente sulla fertilità. Anche in questo caso l’uso del profilattico è fondamentale. Nell’uomo, infatti, l’HIV si annida prevalentemente nel liquido seminale.

I genitori devono sapere che la vaccinazione può preservare i loro figli da malattie che possono essere devastanti come il cancro e non solo. “La scuola rappresenta un importantissimo veicolo di informazione. Quando abbiamo svolto attività di informazione nelle scuole, in particolare nelle scuole medie inferiori, tra ragazzi di 11-13 anni, sulle malattie sessualmente trasmesse e la vaccinazione per l’HPV e la rosolia, abbiamo ottenuto risultati straordinari, con percentuali oltre il 95% di ragazzi e ragazze che si sono vaccinati ma che, soprattutto, ne hanno compreso il motivo. Infatti è fondamentale che i cittadini riescano a comprendere le ragioni degli atti sanitari”.


Pubblicato il: 01 giugno 2015

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