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Il metotressato possibile nuova opzione terapeutica nella fascite eosinofila secondo uno studio retrospettivo di dimensioni ridotte - Il metotressato possibile nuova opzione terapeutica nella fascite eosinofila secondo uno studio retrospettivo di dimensioni ridotte
Il metotressato possibile nuova opzione terapeutica nella fascite eosinofila secondo uno studio retrospettivo di dimensioni ridotte
Secondo uno studio di piccole dimensioni il metotressato sembra essere un trattamento efficace per la fascite eosinofila (EF), una malattia rara caratterizzata da infiammazione simmetrica e dolorosa, tumefazione e indurimento alle braccia e alle gambe.
La malattia è stata descritta per la prima volta nel 1974, e questa condizione simile alla sclerodermia è poco compresa. La terapia più nota rimane quella basata sui corticosteroidi e la maggior parte dei pazienti richiede immunosoppressione.
In una revisione retrospettiva, pubblicata sull’International Journal of Rheumatic Diseases effettuata da Florentina Berianu della Mayo Clinic di Jacksonville (Florida) e colleghi, su 16 pazienti in trattamento con metotressato è stata ottenuta la remissione completa nel 60% dei casi.
Berianu et al hanno aggiunto che il tasso di recidiva dopo l'arresto della terapia con metotressato era pari al 70%, ma i pazienti hanno risposto positivamente a un nuovo trattamento con il farmaco.
Gli autori hanno delineato anche le caratteristiche cliniche della malattia, la cui origine è ancora sconosciuta, nel loro studio di otto uomini e otto donne (età media 52 anni) a cui è stata diagnosticata l’EF tra il gennaio 1998 e il dicembre 2012.
Secondo i risultati, in tre pazienti l’insorgenza della malattia era legata ad un intenso esercizio fisico, mentre uno ha riferito l’esposizione per motivi lavorativi relativi a macchinari pesanti e il contatto con superfici vibranti.
In 14 pazienti, l'insorgenza della malattia è stato graduale con dolori, prurito e gonfiore sulle zone colpite. Due pazienti hanno riferito un’insorgenza più acuta tra 1 e 2 settimane e, in aggiunta a edema periferico, un aumento di peso notevole ( 6,35 kg e 7,71 kg, rispettivamente).
Per quanto riguarda il trattamento, è stato somministrato il prednisone a 13 pazienti, da solo o con azatioprina o idrossiclorochina. Dopo una prima risposta al prednisone, ad alcuni pazienti non poteva essere diminuito gradualmente il corticosteroide senza sintomi di recidiva e pertanto è stata iniziata la terapia con metotressato. Dopo l’avvio della terapia 13 pazienti sono stati in grado di diminuire l’assunzione di prednisone in un periodo compreso tra i 10 e i 33 mesi (in media 14,5 mesi).
Dopo l'inizio del metotrexato, nove pazienti hanno raggiunto la remissione completa entro 12-84 mesi. Tre hanno mantenuto la remissione completa su tutti i medicinali al follow-up (12 e 36 mesi). Dopo la sospensione del metotressato, sei pazienti hanno ripotato delle recidive entro 7-36 mesi.
Il tasso di risposta di circa il 60% è stato simile ai risultati di uno studio del 2012 che aveva visto i pazienti affetti da EF raggiungere la remissione nel 69% dei casi, hanno segnalato gli autori.
Berianu et al hanno segnalato anche i limiti dello studio che comprendevano la revisione retrospettiva, la popolazione ridotta oggetto dello studio e il fatto che laricerca si sia svolta in un singolo centro.
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Pubblicato il: 16 gennaio 2015